Afrodite, l’Amazon Hub Locker

La cassettiera di Amazon

Prima, per rimandare indietro un pacco ad Amazon, bisognava perdere tempo per preparare le etichette per il pacco, andare all’ufficio postale e probabilmente fare la coda. Adesso, grazie agli Amazon Hub Lockers, che non sono altro che delle cassettiere ad apertura automatizzata, tutto questa procedura è stata rivoluzionata.

“Con il mio team ci scateniamo nel momento del battesimo: Giove, Urano, Morfeo, Cupido, Felix, Glauco. Finiti i nomi propri di persona, abbiamo spaziato tra pianeti e divinità.”
(Marianna Pietrafesa, Senior Marketing Manager per Amazon Locker e Pickup Point)

… quello di San Vincenzo si chiama Afrodite.


Dopo aver seguito le direttive per il reso, scegliendo l’opzione dell’Hub per la restituzione del pacco, il sistema mi ha mandato una mail contenente:

– Un codice a barre identificativo del prodotto da restituire, da inserire all’interno del pacco.

– Un’etichetta mittente/destinatario da stampare e da attaccare al pacco.

– Un pin di 6 numeri da digitare sullo schermo touch della cassettiera.

L’operazione è durata pochi istanti: tocco-pin-apertura cassetto-deposizione pacco-chiusura cassetto. Stop!

Qui trovate le informazioni generali che possono servirvi per capire se questa soluzione può fare al caso vostro, sia per ritirare un pacco che per fare un reso come ho fatto io.

Operazione veloce e indolore, una meraviglia!

Giù la maschera!

*** Traduction en français au fond de l’article ***

Come avrete senz’altro notato, sono sempre stata restìa ad apparire in foto o video. Questa volta voglio fare un’eccezione e farvi vedere chi si nasconde dietro il nick Blutriskell.

Da qualche anno co-amministro “Non Sporchiamo il Mare e le Spiagge”, un gruppo Facebook che si occupa di pulizie volontarie delle spiagge, protezione dell’ambiente marina e tutto quello che comporta. Durante le mie passeggiate ho sempre cercato di portar via un po’ di robaccia dalla spiaggia, ma anche in campagna o in città, non cammino mai invano. Ovviamente il materiale onnipresente è la plastica. Si trova ovunque e sotto qualsiasi forma e dimensione. Sacchetti, bottiglie, tappi, palloncini, giocattoli, involucri di merendine e chi più ne ha più ne metta. Tutto inevitabilmente destinato a degradarsi e trasformarsi in microplastiche che ci torneranno sicuramente indietro come un boomerang mentre mangiamo pesce, vista l’altissima probabilità che la catena alimentare sia già largamente compromessa. È ormai evidente che non basta più rimuovere e riciclare correttamente tutto quello che troviamo in natura ma diventa essenziale e urgente cercare di limitare il più possibile la produzione di nuovo materiale.
Allora mi sono chiesta cosa IO avrei potuto fare concretamente e quotidianamente per dare un piccolo contributo a questa causa. La mia attenzione si è rivolta ai sacchetti di bioplastica che i supermercati mettono a disposizione dei loro clienti per l’acquisto della frutta e verdura.
Era già una mia consuetudine usare un unico sacchetto per diversi tipi di prodotti perché mi sembrava uno spreco insensato usare 3 sacchetti per comprare due mele, una banana e 5 mandarini ma da quando ho deciso di usare delle retine lavabili e riutilizzabili all’infinito, la mia missione è stata chiara. Per un anno avrei tenuto il conto di quello che significava in termine di plastica NON usata.

Ho scelto un lotto di 6 retine tra i tanti disponibili su Amazon e dal 10 gennaio 2019 ho cominciato a contare e aggiornare quotidianamente o quasi il post che avevo pubblicato sul mio gruppo. A fine anno sono stata contattata dalla responsabile di CLEAN SEA LIFE per una proposta (per me) sconvolgente. Eleonora de Sabata, a suo dire colpita dalla mia iniziativa voleva intervistarmi. Ve lo immaginate? Io… intervistata? Non è proprio cosa mia mettermi davanti all’obiettivo ma questa volta ho accettato la sfida. Il nuovo anno era appena cominciato e ho pensato che sarebbe stata l’occasione giusta per mettere in atto il mio buon proposito per il 2020. Devo far pace con la mia immagine e smetterla di pensare che io sia diversa da come mi vedo nello specchio. Sarà dura ma ci devo provare perché mi sono resa conto che ho pochissime fotografie. Neanche a Natale! Non abbiamo fatto neanche una foto di famiglia. È vero che i ricordi rimangono nel cuore ma le fotografie aiutano e bisognerà rimediare prima che sia troppo tardi 😉

Così il 07 gennaio, Eleonora è venuta a trovarmi per fare questo video. È una persona fantastica, siamo subito entrate in sintonia e ho avuto l’impressione di conoscerla da una vita. Abbiamo passato una splendida giornata insieme tra San Vincenzo, Piombino e Baratti dove ci ha fatto scoprire le meraviglie del drone, che ovviamente metto in lista per futuri regali a Misterpop. Dopo Alexa e la domotica, eccomi intrippata con un nuovo giochino… mi mancava solo questo! 😉

Non avrei mai pensato che questa mia piccola abitudine quotidiana potesse interessarla e addirittura meritare di essere raccontata in sito così importante. Ma a dir la verità, avevo già notato che la sensibilità delle persona sta cominciando a cambiare: chi passeggia sulla spiaggia portandosi un sacco per raccogliere plastica non viene più considerato alla stregua di uno strano animale raro a chi rivolgere un “ma chi te lo fa fare” ma riceve spesso un ringraziamento o un complimento e a volte viene imitato, il che mi riempie di gioia. L’altro giorno al supermercato, una signora mi osservava mentre pesavo la mia insalata e mi ha chiesto dove avevo trovato queste retine. La cassiera mi ha chiesto se potevo scalare il centesimo del sacchetto che non ho usato dall’importo finale della spesa alla cassa automatica del “Salvatempo” e le ho assicurato che il sistema era perfettamente funzionante. Il risultato finale dell’esperimento durato 365 giorni dal 10.01.2019 al 10.01.2020, per la mia famiglia composta da 2 persone è di ben 524 sacchetti di bioplastica risparmiati all’ambiente. Posso ritenermi soddisfatta. Non c’è nessun impedimento all’uso di queste retine, è economico, comodo, ecologico. Usatele!

Ma cos’è CLEAN SEA LIFE?

Il logo di Clean Sea Life

È un progetto europeo quadriennale in dirittura di arrivo volto alla sensibilizzazione del pubblico sul gravissimo problema dei rifiuti in mare e sulle spiagge. L’ho scoperto nel febbraio/marzo 2018, quando sulla spiaggia della Conchiglia a San Vincenzo, raccolsi 141 dischetti di plastica. Scoprii in quest’occasione che a causa di un guasto dopo un importante nubifragio, un impianto di depurazione del Golfo di Salerno riversò in mare una massa incredibile di filtri o supporti dove crescono i batteri che purificano l’acqua assorbendo i nutrienti. Trasportati dalle correnti invasero tutto il litorale tirrenico arrivando in Corsica, in Sardegna e addirittura in Francia e in Spagna. Tutt’ora continuano a venir fuori. Chissà quanti milioni ce ne sono ancora in fondo al mare o sepolti sotto la sabbia! Chi dovessse rinvenirli è pregato di comunicarlo usando questo form. L’hashtag specifico è #CacciaAlDischetto.

Un altro progetto di CSL intende modificare il conferimento a terra dei rifiuti pescati durante la pesca a strascico.

“Il progetto A Pesca di Plastica, rappresenta lo sforzo più importante in Italia di bonifica dei fondali: 40 pescherecci da sei mesi stanno recuperando rifiuti dall’Adriatico, al ritmo di una tonnellata a settimana. L’attività continua grazie all’impegno dei pescatori e della ‘squadra di terra’: la Capitaneria di Porto, il Comune di San Benedetto, l’Autorità di Sistema Portuale e il fondamentale supporto delle aziende locali di gestione rifiuti, PicenAmbiente e Garbage Service, con la regia di MedSharks e CleanSeaLife e il sostegno di CNH Industrial e FPT Industrial”

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Addio, GattoCarlo!

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Come farò a guardare i tramonti adesso? Questo è l’unico tipo tramonto che volevo vedere, ma ora non sarà più possibile rifare uno scatto del genere perché ci siamo arresi davanti alla malattia e abbiamo deciso di lasciarlo andare.
Grazie a tutti per il conforto che ci avete dato con i vostri messaggi pieni di affetto. Abbiamo sentito davvero la vostra vicinanza.  Molti di voi ci sono già passati e sanno cosa vuol dire perdere un amico, un bimbo peloso, un membro della famiglia a tutti gli effetti. So di aver fatto tutto il possibile per lui in questi 2 anni di malattia. Sabato mattina, dopo aver parlato con la veterinaria avevo già deciso e il week end è stato molto difficile da superare ma mi è servito per dirgli tutto quello che dovevo dirgli, raccomandargli di cercare Piuma e farsi spiegare come funzionano le cose dall’altra parte dove, sono certa, non esiste il dolore. Gli ho detto ancora una volta quanto gli voglio bene e gli ho chiesto di aspettarmi, perché ci ritroveremo in qualche maniera. Non può essere altrimenti.
Dopo pranzo mi sono sdraiata sul divano e l’ho preso in braccio fino al momento dell’appuntamento. Non gli ho staccato gli occhi di dosso cercando di fissare nella mia memoria ogni dettaglio del suo muso, la M disegnata sulla sua fronte, i gommini rosa e i ciuffi bianchi tra le sue dita.
Mi mancherai, tanto, lo so. Come faccio adesso? Il cartone delle nanne della notte in cucina non c’è più, quello delle dormite della mattina neanche. Il bagno di Marcello senza la lettiera sembra troppo grande. Giro per casa e mi sembra vuota. Troppi spazi vuoti!
Per ora sono tranquilla e serena, sarà forse merito del Rescue Remedy dei Fiori di Bach che ho preso a più riprese da stamattina e suppongo che la botta arriverà dopo, perché sono sicura che arriverà! Magari stasera quando aspetterò invano che mi chiami per portarlo davanti alle ciotole mentre lavo i piatti, o stanotte nel silenzio della camera dove tenderò l’orecchio inutilmente cercando di accertarmi che non abbia bisogno di me un’ultima volta per andare alla lettiera. Di sicuro, il senso di perdita arriverà. Il dolore è come un peso grigio sulla bocca dello stomaco che, a ondate, ti risale fino alla gola togliendoti il respiro e stamattina, ne ho avuto un assaggio.
Mi mancherai, Topino amore mio! Come farò adesso senza di te? 😦

Cittadina (anche) italiana!

Cuore in mano
  • Aveva circa 12 anni quella bimba timida quando prese coscienza che il suo cognome non era francese e che questo la rendeva diversa dalle sue compagne di classe.
  • Aveva circa 16 anni quella ragazzina quando avvertì i suoi genitori che vedeva il suo futuro nel Bel Paese e che avrebbero dovuto farsene una ragione.
  • Aveva 18 anni quella ragazza quando mise piede in Italia per la prima volta, rimanendo come folgorata da questo mondo così diverso dal posto dove era nata e cresciuta. Più caldo, più luminoso, più vivo.
  • Aveva 20 anni quando, quel giorno di agosto, il destino decise che per lei e la sua famiglia il viaggio verso la Sicilia doveva invece fermarsi a San Vincenzo.
  • Aveva 23 anni quando, finiti gli studi, decise di trasferirsi a Roma per cercare lavoro nel settore turistico ma una persona fidata, per fortuna, le offrì una opportunità diversa in un porto sicuro.
Quanta determinazione ho avuto da ragazza! Non ci credo ancora di essere riuscita a trasformare il mio sogno in realtà!

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Twister (bis)!

Tornadoattinata spettacolare quella di ieri: Dalle 11:00 alle 14:30 si sono succedute all’orizzonte una quantità mai vista di trombe d’aria. Ne ho contato almeno 5. Cosa fai in questi casi? Finché rimangono al largo, come capita di solito, poco male: Rientri di corsa a casa per osservare tranquillamente il fenomeno e scattare fotografie, sono così lontane. Poi sembrano molto meno pericolose dei veri tornado ai quali i film  ci hanno abituati. Sei al sicuro, cosa vuoi che ti succeda!?

Le cose però cambiano quando ti accorgi che la tromba d’aria si sta avvicinando e che non sembra essere intenzionata a dissolversi. Continui a filmare fino a quando vedi che il vortice sta sollevando sopra il palazzo comunale dei detriti; forse dei pezzi di carta o dei sacchetti di plastica. Solo a quel punto spegni la telecamera e chiudi le persiane per ogni evenienza.

Per fortuna, come nel maggio 2013, non è successo nulla e il turbine si è finalmente dissolto prima di raggiungere la mia terrazza ma devo ammettere che vederlo arrivare è stato impressionante. Ironia della sorte, la libecciata di venerdì mi ha fatto più danni della tromba d’aria: Un vaso rotto e  il meccanismo di chiusura della porta finestra scardinato dalla potenza della pressione dell’aria. Periodo perfetto per avere una finestra che non chiude bene, aspettando gli operai per la riparazione, non trovate?

Volete vedere il video che ho girato? Basta cliccare sulla foto!

L’ottava meraviglia del mondo

on l’avvento dei droni, adesso possiamo vedere il mondo con occhi diversi. Questo filmato è stato realizzato in occasione della tappa del Tour de France 2013. Oltre ad offrirci il punto di vista di un gabbiano, ha il gran pregio di mostrarci il Mont Saint Michel senza la presenza di alcun turista. Un’impresa unica e temo irrepetibile!

Siete pronti per il decollo?

La superluna di Agosto

SuperlunaIeri la natura dava spettacolo, anzi, super spettacolo! Mediamente succede da 4 a sei volte ogni anno che la luna appaia più grande e più luminosa del solito. Per questo motivo viene definita “Superluna” e questo avviene quando la Luna piena coincide con la minore distanza tra Terra e Luna.

 “La definizione scientifica per il momento del minimo avvicinamento della luna a Terra è perigeo lunare; secondo la NASA una superluna è fino al 14% più grande e al 30% più luminosa di come appare durante la maggior parte delle volte”. (Fonte: Wikipedia)

Ottima occasione per cercare di realizzare qualche scatto interessante. Ho tirato fuori il cavalletto, ci ho fissato sopra il regalo di compleanno di Misterpop (vedi post precedente) perché lo zoom della Canon SX700HS è nettamente superiore a quello della mia compatta S95  e ho aspettato che la luna superasse l’angolo del tetto del condominio. Non avendo né il telecomando né il flessibile per lo scatto, ho impostato il timer per l’autoscatto a 10 secondi e ho sparato.

Certo non è uno scatto indimenticabile, il momento culminante del perigeo era passato da qualche ora e non c’era nessun punto interessante da inquadrare ma sono relativamente soddisfatta. Per un primo tentativo casalingo, va più che bene! La prossima volta cercherò di appostarmi in un luogo più suggestivo… magari con un treppiede un po’ più stabile! 😉

Il prossimo appuntamento con la Superluna è per l’8 settembre 2014.

Storia di un sequestro di persona

Sequestro

omenica 20 Luglio, un importante personaggio per la vita di molte persone di mia conoscenza è stato prelevato dal suo domicilio e portato in un “luogo segreto”. Sono stati giorni di ansia e preoccupazione per la sottoscritta che cercherà di ricostruire la cronistoria di questa “brutta vicenda di cronaca”. Continua a leggere